Due per un delitto by Francesco Bartolini

autore:Francesco Bartolini [Bartolini, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Casa Editrice La Tribuna
pubblicato: 2010-07-14T22:00:00+00:00

Capitolo 15

1

— Dia le generalità complete alla segretaria, per il verbale.

Ho convocato come persona informata dei fatti il medico della famiglia Bertollet, quel dott. Rossi che rilasciò la ricetta per l'acquisto del barbiturico. Il documento indica come destinatario della prescrizione l'ingegnere poi deceduto, c'è il suo codice fiscale. Fu scritta appena tre giorni prima del delitto. La moglie ha dichiarato di avere fatto ingerire lei i farmaci al marito, ma non ha precisato se fu lei a chiederli al medico. La logica porta a pensare che chi ha usato il medicinale per commettere un crimine l'abbia prima richiesto e comperato, considerata l'esiguità del tempo intercorso tra l'acquisto e l'utilizzo. Ma in questa vicenda è meglio non presumere nulla. Anche perché mi domando: chiedere al medico e magari acquistare di persona il barbiturico, poi servito per uccidere, non significa correre il rischio di essere individuati? Non è una mossa falsa? A me pare un comportamento superficiale e certamente non in linea con un delitto ideato da menti scaltre.

Così è indispensabile sentire di persona il medico che sino a ora aveva rilasciato soltanto una sommaria dichiarazione ai carabinieri.

— Dottore, lei era il medico di fiducia dell'ingegner Bertollet e di sua moglie?

— Sì, da molti anni. Ero anche amico personale di entrambi.

— Ha avuto occasione di intervenire spesso, per visite, terapie o controlli?

— Qualche influenza, un episodio di mal di schiena, niente di serio. L'ingegnere soffriva di pressione alta, come è molto frequente alla sua età, ma è stata sufficiente una pastiglia al giorno per tenere tutto sotto controllo.

Risponde a tono ma intuisco che non è tranquillo. Suda, ha le spalle afflosciate, una gamba si muove nervosamente, il tallone va su e giù ritmicamente. Si tormenta le mani e cerca avere un'aria disinvolta. Nasconde malamente qualcosa.

— Dottore, è mio dovere avvertirla che è stato convocato come testimone in relazione a un caso di omicidio. La sua versione dei fatti sarà richiesta nel processo e in quella sede una dichiarazione falsa potrà condurre al suo arresto. Lei ha l'obbligo di dire la verità, non solo al giudice nel futuro giudizio, ma anche qui, ora, al pubblico ministero che la sta interrogando. Il rifiuto e la menzogna sono puniti come reato e io sono prontissimo a incriminarla, com'è mio dovere.

— Ma… ma… io… ho detto la verità, lo giuro… Un avvocato… mi occorre un avvocato…

— Mi dispiace per lei, ma come semplice persona informata dei fatti non ha diritto a un difensore sino a quando non emergeranno concreti indizi di reato a suo carico. Potrà servirgliene uno quando l'accuserò formalmente di non essere stato sincero.

— Non capisco, io non ho fatto niente, non so niente, sono soltanto il medico dei Bertollet, miei cari amici.

— Lei ha rilasciato una ricetta per l'acquisto in farmacia di un barbiturico.

— È vero, è vero, non l'ho mai negato, l'ho confermato subito. Mi avevano detto che Carlo era stressato e aveva bisogno di un tranquillante che gli consentisse di riposare di notte. Avevo indicato le dosi e raccomandato di non superarle.

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